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Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

Carne? No grazie


Pubblicato su "No Comment" anno II n.10 settembre 2005


Da sempre indicata come alimento indispensabile per la corretta crescita organica dell'essere umano, la carne si rivela oggi, alla luce di numerose analisi scientifiche e statistiche, un cibo dannoso.


Chi di noi occidentali non è cresciuto con l'idea che il consumo di carne e di cibi di origine animale sia in grado, senza valide alternative, di mantenere un eccellente stato di salute nell'essere umano e di apportare il giusto quantitativo delle preziose proteine?


Ebbene, sono ormai molteplici gli studi medico-scientifici, i dati statistici e le affermazioni di medici, tra i quali alcuni molto noti, che attestano esattamente il contrario, ossia che un'alimentazione carnea può essere considerata non sana e può condurre chi la adotta, a contrarre patologie anche molto gravi.


Nonostante ciò, sono sempre più frequenti estrinsecazioni pubbliche tese a favorire il consumo di carne, come quella avvenuta nella trasmissione di Super Quark del 9 luglio 2005, nella quale un medico intervistato da Piero Angela promuoveva la carne come alimento indispensabile e contro la quale l'Associazione Vegetariana Ambientalista ha richiesto la ratifica delle affermazioni rese, pena un'eventuale azione legale nei confronti della Rai. Tale dichiarazione, infatti, lederebbe il diritto alla salute garantito dall'art. 32 della Costituzione, considerata la dimostrata dannosità di questo alimento.


Perché la carne è nociva

Numerose rilevazioni statistiche aventi ad oggetto diverse nazioni hanno evidenziato che le popolazioni maggiormente colpite dalle cosiddette malattie del benessere (patologie cardiovascolari, tumore, diabete) sono quelle che adottano una dieta alimentare ricca di grassi e proteine animali, mentre quelle caratterizzate da un regime alimentare simile al vegetariano, godono statisticamente di un migliore stato di salute.


Come ha affermato, infatti, il medico ex ministro della Salute Umberto Veronesi (vegetariano convinto) in un articolo pubblicato su L'Espresso l'8 marzo 2005, non corrisponde a verità l'assunto secondo il quale la carne sarebbe necessaria al nostro sostentamento, anzi essa rappresenta un veicolo di tossine per l'apparato cardiocircolatorio e per il sistema digerente.


Ciò in quanto il consumo di grandi quantità di acidi grassi saturi e di colesterolo contenuti nella carne, aumenta il livello di colesterolo nel sangue umano. Quest'ultimo, depositandosi lungo le pareti delle arterie e del cuore, crea strozzature al flusso di sangue.


Inoltre, a differenza di quanto normalmente si pensa, è sempre Veronesi a ricordarci che il consumo di vegetali garantisce l'apporto di tutti i fattori indispensabili alla vita e persino di proteine.


D'altronde l'essere umano possiede un DNA per il 99% uguale a quello dello scimpanzé e dunque lo stesso metabolismo; considerando che i primati si alimentano con bacche, cereali, legumi, frutta, si comprende perché la dieta ideale per l'uomo è proprio quella basata su tali prodotti.


Basti pensare che secondo una relazione stilata dall'OMS nel 2003 sulla salute nel mondo, il non adeguato consumo di frutta e verdura è stato responsabile di ben tre milioni di decessi. Inoltre, apprendiamo, sempre da dati OMS, che dei 17 milioni di persone che muoiono ogni anno per infarto, il 90% sarebbe evitabile grazie ad un'alimentazione sostanzialmente vegetariana.


La conferma di ciò è l'ottimo stato di salute dei vegetariani: tra le tante vitamine presenti nei prodotti vegetali, la B12, ad esempio, si può assumere consumando lieviti, germe di grano, alghe, tempeh, senza dover ricorrere alla carne la cui putrefazione nell'intestino provoca proprio l'impedimento alla formazione della vit. B12.


Nei vegetali è, inoltre, possibile reperire gli aminoacidi essenziali; è per tali motivi che le diete vegane, lacto-vegetariane, lacto-ovo-vegetariane consentono di prevenire malattie quali: arteriosclerosi, cancro, ipertensione, diabete, obesità, osteoporosi e coprono il fabbisogno nutrizionale dei bambini e degli adolescenti coadiuvando una loro normale crescita.


Carne e cancro

I dati risultanti da analisi epidemiologiche dimostrano con certezza l'esistenza di una correlazione tra un'alimentazione ricca di proteine e grassi animali e specifici generi di cancro quali quello al seno, al pancreas, alla prostata. Ciò è stato confermato anche dai noti scienziati americani Armstrong e Doll, dai ricercatori dell'American Fondation di New York e da altri studiosi ed istituti di ricerca.


Inoltre, dati risultanti da uno studio realizzato da Margaret Thorogood (Scuola di Igiene e Medicina Tropicale di Londra) relativo al confronto tra lo stato di salute di un gruppo di consumatori di carne ed uno di vegetariani (dati pubblicati dal “British Medical Jornal” nel 1994), attestano che tra i vegetariani vi è un'incidenza del cancro decisamente inferiore rispetto ai carnivori con uno scarto di quasi il 40%.


Il fattore dieta, come è stato pubblicato nel num. 5 della rivista “Medico e Paziente” del 1989, è responsabile per il 50% delle neoplasie femminili e per il 30% di quelle maschili. Per di più il cancro allo stomaco, che presenta una diretta correlazione con il consumo di cibi di origine animale, è molto rara nelle popolazioni vegetariane quali gli Avventisti del Settimo Giorno, i Mormoni, gli Indiani del Nord America, ecc.


Alcuni scienziati affermano che, infatti, l'aumento del consumo di grassi provoca il tumore in quanto stimola la secrezione di prolattina, un ormone la cui funzione è quella di regolare il metabolismo dei grassi.



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