Pubblicato su "Stargate Magazine" nel settembre 2002
La radice esotica le cui proprietà tonificanti sono conosciute ed utilizzate in Oriente da più di 4000 anni.
Questa nota sostanza, oggi facilmente reperibile in quasi tutti i supermercati, costituisce l’estratto delle radici dell’albero della vita, conosciuto con il nome di schinseng.
La storia di questa radice di origine esotica ripercorre la tradizione medica millenaria appartenente alle culture cinese e giapponese, nelle quali è sempre stata considerata al pari di una vera panacea utile per qualsivoglia male o patologia. È, probabilmente, per tale ragione che lo studioso svedese Linneo diede all’essenza l’appellativo di panax ginseng. Nonostante ciò, le proprietà benefiche del ginseng si sono diffuse in Europa solo nel XVIII secolo. Questa radice trova il suo habitat naturale nei paesi a clima caldo umido quali Cina, Corea, Giappone e Nepal e raggiunge uno sviluppo in estensione di circa un metro nell’arco di 10 anni.
La peculiare struttura della radice di ginseng, che ricorda notevolmente, come la mandragora, gli arti di un uomo (da cui il nome volgare di “radice d’uomo” con il quale è conosciuta), ha contribuito ad assegnarle la reputazione di rimedio afrodisiaco utile contro l’impotenza.
Le attuali ricerche chimiche hanno evidenziato la sua complessa struttura, formata da numerosi componenti chiamati ginsenosidi, ossia saponine glucoside e dell’acido oleanolico, amido, zuccheri, diversi minerali ed oligoelementi quali il manganese, lo zinco, lo zolfo, il calcio, il germanio, vitamine B1, B2, B3 ed una fitosterina simile agli ormoni sessuali che, come la follicolina (ormone ovarico), provoca la riproduzione della mucosa uterina nella fase precedente all’ovulazione. Il ginseng è disponibile in radice, in tintura madre o in polvere.
Indicazioni terapeutiche
Questa sostanza agisce come tonico generale rinvigorendo e sollecitando il metabolismo, incrementando la concentrazione e sostenendo l’attività cerebrale, tonificando i muscoli ed i riflessi, sviluppando la resistenza fisica ed irrobustendo il sistema immunitario. È, quindi, indicata per gli anziani e gli individui debilitati, ma anche quale adattogeno in grado di incrementare la resistenza agli sbalzi climatici nei casi di cambi di fuso orario (20-40 gocce di tintura madre in acqua al mattino).
I salutari effetti derivanti dall’assunzione di ginseng sono rilevabili solo a partire dalla seconda/terza settimana di terapia. Il trattamento, che prevede il consumo di circa 0,5-1,5 grammi di polvere di radice al giorno, andrebbe ripetuto ogni due/tre mesi.
Ricordiamo che è bene con l’estratto di ginseng evitare alcune interazioni con i farmaci tradizionali; infatti le proprietà di questa radice sono in grado di potenziare gli effetti di estrogeni e cortisonici. Ad esempio, l’abbinamento ginseng-antidiabetici orali può condurre a problemi di glicemia
Il ginseng e il doping
Il ginseng appartiene ad un gruppo di sostanze i cui effetti sugli organismi viventi si conoscono solo per la componente biochimica il cui effetto risulta stimolante sulle cellule nervose attraverso la sensibilizzazione e/o attivazione su alcuni recettori specifici in grado (soprattutto a livello ipotalamico) di dare risposte eccitanti sul sistema neurovegetativo, da qui l’utilizzo in molti casi di astenia sessuale maschile e femminile.
Nei recenti campionati del mondo, sono trapelate alcune accuse contro la FIFA sull’indipendenza mostrata nei confronti dei giocatori di calcio che facevano uso abituale di ginseng! Gli illustri medici sportivi se ne saranno fatte di risate dal momento che attualmente nulla di anormale è documentabile nei controlli antidoping sugli atleti dopo l’uso di ginseng…
ma la medicina ufficiale versa ancora in molte contraddizioni poiché è, a tutt’oggi, troppo legata a vecchie formule stereotipate in cui empiricamente considera positivo al controllo l’atleta che ha un ematocrito alto, che ha nelle urine metaboliti delle poche sostanze note con effetti stimolanti, ma poco comprende il linguaggio delle biofrequenze e delle azioni bioenergetiche che le stesse sostanze possono avere.
Tra queste sicuramente il ginseng, che per un fenomeno di risonanza bioelettrica riesce a svolgere la sua azione di stimolo ed eccitazione sul sistema nervoso centrale senza lasciare, alla fine del suo effetto, traccia biochimica nei liquidi biologici (sangue, urine, ecc.).
PREPARAZIONI
Sciroppo di ginseng (afrodisiaco)
Pestare due grandi frammenti di radice di ginseng in un mortaio e porre la poltiglia in un pentolino di terracotta con 300 ml. di acqua e 45 ml. di vodka.
Far cuocere in forno a 140° per circa due ore. Far raffreddare per tutta la notte. Il mattino seguente, togliere il composto dal forno, filtrare e conservare in bottiglia in un luogo fresco. Lo sciroppo può mantenere le sue proprietà per un mese.
Vino tonificante
Porre 30 gr. di ginseng, 10 gr. di cannella e 10 gr. di vaniglia in un litro di vino moscato e far macerare per minimo 15 giorni. Filtrare, poi, la miscela ottenuta ed assumerne un bicchierino al giorno.
The al ginseng
Comporre una miscela con 70 gr. di radice di ginseng, 10 gr. di cannella, 10 gr. di zenzero, 5 gr. di noce moscata, 5 gr. di chiodi di garofano. Porre tre pizzichi di tale amalgama in infusione in una tazza colma di acqua bollente per almeno dieci minuti, quindi filtrare e berne due tazze al dì.
BELLEZZA
Impacco per la pelle
Il seguente rimedio naturale è utile per aumentare l’elasticità della pelle, quando, ad esempio in seguito ad una dieta, essa appare priva di tono. Far bollire in due tazze di acqua per 20 minuti a fuoco basso, 20 gr. di radice di ginseng e 30 gr. di fiori di calendula. Far raffreddare e filtrare. Utilizzare questo decotto imbevendone un batuffolo di cotone idrofilo e tamponando viso e collo detersi mattina e sera. Questo impacco risulta particolarmente utile anche contro le antiestetiche rughette che si formano nella delicata zona del contorno occhi.
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