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Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

Vivere meglio con i fiori di Bach


Pubblicato su "Lo Stilo" settembre 2000


La floriterapia, ossia la cura naturale che utilizza rimedi floreali, basa la sua efficacia terapeutica sui principi messi a punto dal medico omeopata inglese Edward Bach


Il noto medico, intorno al 1930, precorrendo concetti filosofici oggi più familiari e metodologie di approccio medico-paziente orientate allo studio della personalità del malato piuttosto che della sola malattia, individuò 38 rimedi floreali con caratteristiche peculiari adatte ad altrettanti stati emotivi negativi.


Bach, rifacendosi all’antico concetto insegnatoci dalla medicina orientale, elaborò il principio in base al quale la malattia scaturisce da un conflitto tra Spirito (Anima) e Mente, i quali ultimi funzionando all’unisono permettono lo stato di benessere: il corpo fisico sarà la manifestazione dell’armonia interiore scaturita dalla completa adesione della Mente agli scopi che la propria anima persegue tramite l’esistenza in questa dimensione. (da Heal Thyself, E. Bach)


In tale ottica riveste valenza esplicativa l’espressione di Bach la quale afferma la non esistenza della malattia, ma solo quella di uomini malati, e la sua conseguente deduzione che vede la malattia come un necessario strumento di cui si serve la nostra anima per mostrarci i nostri difetti e per condurci sulla via della verità e della luce, dalla quale, a torto, abbiamo deviato.


Deriso ed ostacolato dai suoi stessi colleghi, Bach studiò prevalentemente l’azione procurata dai fiori sulle sofferenze fisiche e mentali poiché, essendo essi l’elemento etereo della pianta, evidenziano una logica connessione con l’attività mentale.


Di conseguenza, le capacità vibratorie insite nelle varie inflorescenze non curano, ma posseggono, non provocando indesiderati effetti collaterali, il potere di ristabilire l’equilibrio emotivo dell’essere umano, riarmonizzando globalmente l’individuo.



Nel suo accurato studio riguardante gli stati d’animo umani negativi, Bach ne individuò ben 12 che furono da lui riorganizzati in 7 classi: solitudine, scoraggiamento o disperazione, paura, insufficiente interesse per il presente (depressione), ipersensibilità, incertezza, cura eccessiva per gli altri.


Le inflorescenze vanno mescolate, secondo i dettami di questo grande ricercatore, in un numero non superiore a 5-7 specie alla volta, in riferimento al particolare stato emotivo per il quale esse sono indicate.


La scelta tra i 38 rimedi (miscele) elaborati da Bach è, quindi, sottostante ad un preciso auto esame al fine di identificare l’esatto problema interiore, causa della sofferenza, e per contribuire in modo attivo alla propria guarigione.


Ad individuazione della miscela adatta effettuata, e dopo la sua assunzione, l’organismo, senza alcuna forzatura, autonomamente utilizzerà la vibrazione di cui esso necessita in quel preciso momento. Affinché tali rimedi svolgano la loro completa efficacia è necessario che vengano utilizzati per almeno qualche settimana. E’ inoltre possibile valersi di diverse miscele, lasciando però trascorrere del tempo, nel passaggio da una all’altra, al fine di non sovrapporne gli effetti.


I rimedi floreali consistono nel risultato di un articolato processo di preparazione: si parte dalla raccolta dei fiori al mattino presto, dei quali vengono conservati solo i petali; questi ultimi possono subire due diversi procedimenti di elaborazione: la preparazione con il metodo solare, mediante il quale i petali, appoggiati sulla superficie di acqua pura, vengono esposti al sole per tre ore e poi sottratti dal liquido rimanente, il quale viene incrementato di una pari quantità di alcool; la preparazione con il metodo della bollitura secondo il quale i fiori immersi in acqua pura vengono fatti bollire a fuoco basso per 30 minuti, il liquido di cottura viene poi filtrato e ad esso viene aggiunta una pari quantità di alcool.


I rimedi di Bach così ottenuti, per l’assunzione, vengono miscelati, nella quantità di pochissime gocce, in 15 ml. di acqua ed altrettanti di cognac. Di questa nuova soluzione, acquistabile in farmacia o in erboristeria, vanno prese quattro gocce alla volta preferibilmente per via sublinguale.


E’, come sempre per chi scrive, auspicabile, nell’ottica dell’apertura a visioni superiori dell’esistenza, il processo di sviluppo dell’interesse collettivo nei riguardi di metodologie naturali di tal guisa, che fanno della pace, dell’amore, del benessere interiore e della salute, il fine ultimo.

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